ULTIME NOTIZIE DALL’ALTOMEDIOEVO: ARRIVANO I LONGOBARDI. CONFERENZE DI ARCHEOLOGIA

Ciclo di conferenze di archeologia. Dal 30 novembre.

Per la stagione autunnale vi avevamo promesso due cicli di conferenze di archeologia. Finalmente arriva “Ultime notizie dall’alto medioevo”. Poteva accadere diversamente nel 2018? Sull’onda dell’emozione e dell’importanza della scoperta dell’area archeologica altomedievale di Gambolò-frazione Belcreda, il Museo Archeologico Lomellino, il Comune di Gambolò e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, in particolar modo grazie alla collaborazione della Dott.ssa Sara Masseroli, propongono un ciclo di conferenze dedicate all’altomedioevo. In particolar modo, e non poteva che essere così, si dedicherà attenzione alla cultura longobarda. Saranno, così, protagoniste di questa iniziativa, tre esperte del periodo, che affronteranno temi quali l’alimentazione, il rituale funerario (con una preliminare attenzione al caso della necropoli di Gambolò – Belcreda), le origini dei Longobardi rilette attraverso recentissime analisi e considerazioni culturali e genetiche.

Un elemento caratterizzante, garantito da valore e dalla qualità delle relatrici, sarà l’estrema attualità di questi interventi, che ci porteranno nel cuore delle più recenti prospettive di ricerca sulla storia e sulla cultura dei Longobardi.

Ma vediamo i particolari.

Venerdì 30 novembre, Paola Marina Demarchi parlerà del tema dell’alimentazione altomedievale.

La dott.ssa Demarchi, già Direttore del Parco archeologico e Antiquarium di Castelseprio, si è laureata con una tesi sullo sviluppo del Monastero Maggiore, altomedievale, di Milano in relazione ai resti degli edifici pubblici imperiali della città romana. Ha curato studi inerenti Lomello altomedievale e la necropoli longobarda di Bolgare (Bg). Ha collaborato con numerosi musei per la realizzazione di mostre (Il futuro dei LongobardiBizantini e Carolingi a Brescia, Avari, Milano, Udine, la mostra sui Longobardi tenutasi di recente a Pavia). E’ consulente dei Civici Musei archeologici di Milano e Arsago Seprio (Va). Ha diretto l’area archeologica Patrimonio Mondiale UNESCO di Castelseprio, curando la pubblicazione del volume Castelseprio e Torba. Sintesi delle ricerche e aggiornamenti, Mantova 2013. E’ autore di numerosi saggi sull’altomedioevo e sui Longobardi.

Marina Demarchi analizzerà, dunque, il tema dell’alimentazione altomedievale, strettamente connesso con una nuova gestione della terra, approfondendo le problematiche legate al crollo dell’Impero romano e alle conseguenze nella gestione dell’ambiente e nella produzione alimentare.

arazzo di Bayeux
arazzo di Bayeux

Le difficili condizioni ambientali, le integrazioni culturali, il cambio della mentalità portano a un quadro nuovo, in cui l’incolto è ampiamente diffuso, si diffondono nuovi usi e colture. Cambia soprattutto la mentalità: esiste un cibo per aristocrazie guerriere e un’alimentazione per i monaci, vocati alla pace della cura delle anime. Da un lato abbiamo la civiltà delle carni rosse, dall’altro quella delle erbe, delle verdure e del pesce. Questa è solo una prima suddivisione, ma altre selezioni sono gerarchiche e toccano direttamente lo status sociale degli uomini.

La scomparsa delle stoviglie da mensa dai corredi funerari, caratteristica propria alla società romana, rinvia anche al mutamento del modo di stare a tavola. Anziché usufruire di un proprio piatto, i commensali si servono da un piatto unico, particolarmente adatto ai nuovi cibi (polente e pulmentum). La carità cristiana registra però, soprattutto nell’VIII secolo, l’esigenza di garantire ai poveri in particolari giorni cibo ricco di proteine. Infine, la popolazione, per quanto povera e spesso provata da dure fatiche fisiche, può ancora servirsi delle terre comuni (boschi, paludi) dalle quali attingere cibo e nelle quali può soprattutto cacciare.

Venerdì 7 dicembre, Sara Matilde Masseroli, parlerà de “I Longobardi e il mondo dei morti”, presentando inoltre i dati preliminari dalla necropoli di Gambolò – Belcreda.

Sara Masseroli è oggi Direttore del Parco archeologico e Antiquarium di Castelseprio e funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Dopo quasi quindici anni di libera professione nel campo dei beni culturali (scavo archeologico, ricerca, pubblicazione scientifica, divulgazione, allestimenti di Musei e mostre ecc.), La Dott.ssa Masseroli diviene funzionario archeologo della Soprintendenza Speciale di Pompei, dove, oltre a ricoprire incarichi di Responsabile di un settore della città antica, di depositi e archivi, dell’Antiquarium degli Scavi, partecipa alla progettazione ed esecuzione di numerosi interventi di scavo, studio, documentazione, restauro, allestimento nell’ambito del Grande Progetto Pompei cofinanziato dall’Unione Europea. Passata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, dal 2016 ricopre, tra gli altri, l’incarico di Direttrice del Parco Archeologico e Antiquarium di Castelseprio, uno dei sette complessi costituenti il sito seriale Unesco I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.). In qualità di responsabile della tutela archeologica nel territorio della Provincia di Pavia ha diretto lo scavo della necropoli longobarda in loc. Belcreda di Gambolò, scoperta nell’ambito dei lavori per la realizzazione del metanodotto Cervignano-Mortara.

I suoi interessi scientifici sono principalmente rivolti allo studio della cultura materiale di età romana, con particolare riguardo al mosaico e alle produzioni di ceramica fine e vetri, temi sui quali ha pubblicato numerosi contributi scientifici.

In questa sede affronterà gli usi funerari del Longobardi attraverso fonti scritte e archeologiche e illustrerà la campagna di indagini archeologiche condotte in località Belcreda e della necropoli scoperta nell’ambito dei lavori per la realizzazione del metanodotto Calvignano – Mortara, con i primi dati preliminari su sepolture e corredi, attualmente in corso di restauro.

NECROPOLI DI GAMBOLO' - FRAZ. BELCREDA, VISTA DALL'ALTO
NECROPOLI DI GAMBOLO’ – FRAZ. BELCREDA, VISTA DALL’ALTO

Sabato 15 dicembre, la Prof.ssa Caterina Giostra presenterà “Alle origini dei Longobardi. Migrazioni, clan, culture attraverso ricerche e analisi paleogenetiche (DNA)”. Caterina Giostra è docente di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università Cattolica di Milano. Le sue ricerche privilegiano le culture barbariche, in particolare Goti e Longobardi in Italia. Ha prodotto numerose pubblicazioni sul tema; ha partecipato all’organizzazione di varie mostre, fra le quali “Longobardi. Un popolo che cambia la storia”, allestita di recente al Castello Visconteo di Pavia; coordina gli annuali Incontri per l’Archeologia barbarica e la collana “Archeologia Barbarica”. Ha condotto campagne di scavo in vari siti medievali, fra i quali Trezzo sull’Adda, Povegliano Veronese e Castelseprio. In ambito cristiano, ha diretto campagne di scavo nell’antica città-porto etiope di Adulis (Eritrea) riportando alla luce la “chiesa orientale” e studiando la diffusione del cristianesimo lungo il Mar Rosso.

La Prof.ssa Giostra illustrerà le migrazioni dei popoli barbarici, la natura e la formazione di queste gentes, l’esistenza di una specifica identità culturale e l’interazione con il popolamento locale. Si tratta dei temi oggi fra i più controversi e dibattuti della storia medievale europea. In merito, esporrà i risultati di un progetto di ricerca internazionale incentrato su studi paleogenetici, integrati da analisi degli isotopi stabili per la determinazione della mobilità e della dieta e dai dati archeologici e antropologici, in un serrato dialogo interdisciplinare. Sorprendenti sono i risultati, che permettono di supportare il percorso migratorio da regioni centro-nord europee all’Italia attribuito dai testi scritti ai Longobardi. Da ciò emerge con forza l’importanza delle relazioni biologiche nella struttura sociale di queste comunità, composte da due principali gruppi genetici, ai quali corrisponde una specificità culturale; si suppone anche mobilità femminile per esogamia. Nuovi importanti dati per una rilettura di vecchi temi. La conferenza presenterà i primi risultati di analisi paleogenetiche e isotopiche condotte su necropoli attribuite ai Longobardi di Ungheria e Italia.

MAPPA GENETICA LONGOBARDA
MAPPA GENETICA LONGOBARDA

Insomma tre appuntamenti a cui non mancare!

Puoi scaricare qui il programma e il dettaglio completo.

PROGRAMMA E PRESENTAZIONE CONFERENZE DI ARCHEOLOGIA ULTIME NOTIZIE DALL’ALTOMEDIOEVO