Proseguono gli Archeoincontri 2024 e sabato 18 maggio, ore 21.15 ci aspetta un argomento davvero affascinante per molti aspetti.
Infatti il Dott. Stefano Gregoriani parlerà dell’”INDUSTRIA IN MATERIA DURA ANIMALE DELL’ETÀ DEL BRONZO”, attraverso l’analisi micromorfologica di superficie dei manufatti del lago di Lucone
“Età della Pietra, età dei Metalli ma tra i molti reperti che emergono durante un scavo archeologico ci sono anche tutti quegli oggetti di vario uso che gli uomini della preistoria ottenevano dai resti degli animali e che per semplicità vengono comunemente indicati come oggetti in osso. Lo studio dei manufatti in materia dura animale è limitato in gran parte dallo stato di conservazione che a differenza dei reperti litici è spesso pessimo. I siti palafitticoli dell’arco alpino e le terramare emiliane hanno restituito un gran quantità di materiali spesso in ottimo stato di conservazione soprattutto per quanto riguarda la loro superficie. Studiare questi materiali (sia quelli finiti che gli scarti di lavorazione) dal punto di vista tecnologico associando osservazioni macro e microscopiche può permettere di comprendere le tecniche di produzione e l’uso dei manufatti stessi. Studiare i reperti del sito di Lucone (abitato nel Bronzo antico e medio) ha permesso di raggiungere in qualche caso risultati interessanti gettando una luce nuova sulle industrie in materia dura animale allo stesso tempo famose e sconosciute.”
Il sito palafitticolo di Lucone-Polpenazze rientra nell’elenco dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, nella Lista del Patrimonio Mondiale dal 2011. Si tratta di un sito complesso, che comprende ben 111 siti e coinvolge, oltre all’Italia, la Svizzera (che ha promosso la candidatura), la Francia, la Germania, l’Austria e la Slovenia. L’arco di tempo coperto va dal Neolitico all’età del Ferro (5000-500 a.C.). Del sito fanno parte 19 abitati palafitticoli italiani, dei quali 10 si trovano in Lombardia.