NARRARE L’ANTICO – 6° EDIZIONE, DAL 27 FEBBRAIO AL 13 MARZO

Nel  suggestivo  scenario  di Castello Beccaria di Gambolò e in particolare nelle  sale del Museo Archeologico Lomellino, torna Narrare l’Antico, la rassegna letteraria dedicata al romanzo storico, giunta alla sesta edizione. Questa volta tre romanzi ci conducono in un  lungo e fantastico viaggio nel Medioevo. Dalla Lombardia dei Visconti al Mediterraneo genovese e bizantino, i romanzi di Narrare l’Antico 2022 vi terranno con il fiato sospeso fra avventure interminabili e battaglie  epiche . E’ un’edizione particolarmente movimentata e ricca di colpi di scena che ci aspetta.

Non mancate! Si partecipa con Green Pass e mascherine FFP2. E’ consigliata la prenotazione.

 

Domenica 27 febbraio, ore 16.00

L’USURPATORE

Emanuele Rizzardi

Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi. Quel che rimane delle ricche province d’Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze. Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.

Il basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all’idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.

 

Domenica 6 marzo, ore 16.00

LA VIPERA E LA TORRE

Alessandro Cuccuru

La morte dell’imperatore Federico II non porta la pace in Lombardia. La seconda parte del XIII secolo è infatti segnata da aspre e continue lotte per la conquista del potere, che vedono tra i protagonisti la nobile famiglia dei Visconti e quella dei Della Torre. Anche se gli occhi di tutti i grandi dell’epoca sono puntati sulla fiorente città di Milano, un ruolo importante è svolto dalle molte fortezze sparse nel Nord Italia. Tra queste spicca Castel Seprio, l’imprendibile presidio edificato ai piedi delle Prealpi, il cui destino si intreccia con quello di Riccardo, erede di un’antica casata, e di Sebastiano, figlio di un abile costruttore. La potenza delle armi si mescola a quella dell’ingegno con un unico obiettivo: impadronirsi a tutti i costi dell’antico castello, perché solo colui che riuscirà nell’impresa potrà dire di aver trionfato.

Alessandro Cuccuru. Nato e cresciuto in provincia di Varese, ancora oggi vive a pochi chilometri da Castelseprio, importante sito archeologico in cui ha scelto di ambientare i suoi romanzi. Terminati gli studi classici, ha lavorato nei settori del commercio e dell’intermediazione, per poi approdare al giornalismo, come pubblicista. Ha collaborato con diverse riviste, quotidiani, radio e televisioni ed è stato corrispondente dell’agenzia di stampa ANSA. Attualmente si occupa di editoria, oltre che dell’organizzazione di laboratori di scrittura creativa, ed è uno dei soci fondatori di Aporema Edizioni, di cui presiede il consiglio di amministrazione. Nel 2015 ha pubblicato “Sibrium”, ambientato nel 476 d.C., dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, a Castelseprio (VA). Nel 2019 ha pubblicato “Il segreto di Sibrium”, ambientato tre secoli dopo nel medesimo luogo in epoca longobarda. Nel 2020 ha pubblicato “Maloscritto – I dodici errori da evitare per non finire nel cestino dell’editore”, illustrato da Stefano Girola

 

Domenica 13 marzo, ore 16.00

LA COMPAGNIA DELL’ARIETE

Gabriele Branca

Esiliati dalla madrepatria, una Genova di fantasia, a seguito di un colpo di stato dell’aristocrazia terriera contro la rampante classe mercantile, un gruppo di seimila soldati fra balestrieri, picchieri e rematori (malevoglie) sotto la guida del console Ercole Adorno si ritrova a cercare un modo per sopravvivere ed evitare la condanna in contumacia. Sbarcati a Dyrrachium, città epirota del Sacro Impero, mettono le loro spade al servizio del basileus Manuele Secondo, imperatore di Bisanzio, trasformandosi in compagnia di ventura. Ercole Adorno, esponente di una ricca famiglia di mercanti, si ritrova così per la prima volta a fare il condottiero, compito che lo trova impreparato ma che affronta con tutti gli ardori giovanili e con l’aiuto del valido gruppo di ufficiali di carriera e dal praeventor (mago) della compagnia, l’aristocratico Vittore Dolceacqua, che lo accompagnano. Su suggerimento dello strategòs del thema, la compagnia di ventura prende il nome di Compagnia dell’Ariete, e ha il compito di proteggere la città di Dyrrachium dal giovane e aggressivo regno normanno …

“Qui si parla di una compagnia di ventura al servizio di un grande impero. Ci sono creature magiche, certo, ma niente draghi. Ci sono uomini ed eroi capaci di influenzare la vita altrui, ma nessuna figura messianica. Questa la lasciamo al mai abbastanza compianto Robert Jordan.

Questa è una storia di uomini come altri, che cercano il proprio spazio in un mondo affollato, chi per riempire la pancia, chi per fare soldi, chi per salire di rango sociale. Nessuno di loro è perfetto, anche se alcuni si sforzano di esserlo. Nessuno è più furbo di Ulisse, ne è più bravo con la spada di D’Artagnan, ne è più abile con la magia di Raistlin, nemmeno più abile come condottiero di Griffith, anche se cercano di dare il meglio di sé nella vita di ogni giorno …”

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DEPLIANT NARRARE L’ANTICO 2022

LOCANDINA NARRARE L’ANTICO 2022