L’AREA ARCHEOLOGICA DI LAGOLE (CALALZO DI CADORE – BL): IL FILMATO SUL CANALE YOUTUBE

Alla scoperta dell’area naturalistica e archeologica di Lagole.
Sul canale Youtube del Museo Archeologico Lomellino è disponibile il filmato dedicato all’affascinante area archeologica e naturalistica di Lagole, luogo santuariale degli Antichi Veneti. Si tratta di una delle mete del viaggio culturale dei giorni 12 e 13 settembre 2020, una delle poche iniziative che è stato possibile fare in tale disgraziato anno.
Il filmato lega alcune riprese e non ha alcuna pretesa se non far rivedere questo ambiente naturale di acque risorgive e curative particolarmente suggestivo.

 

L’indirizzo del sito è:

https://www.youtube.com/channel/UCO_xpsGPpFArP7BuCaIBqew/videos

Contro il coronavirus, nella speranza di riprendere quanto prima le attività come questa, per il momento guardiamo il filmato.

 

 I laghi delle Tose e di Lagole – Calalzo di Cadore

Ci sono luoghi che, per qualche strana forma di alchimia del tempo, raccolgono l’eredità di secoli di storia di un territorio; la zona di Lagole, situata sulla sponda destra del Piave nell’area di Centro Cadore nel comune di Calalzo, sicuramente rappresenta un luogo straordinario per l’intero territorio cadorino, dove si condensano elementi del mito e della storia in uno scenario naturalistico incantevole.

L’elemento caratterizzante di questa “oasi leggendaria” è sicuramente l’acqua che, grazie a particolari caratteristiche morfologiche, sgorga da una ventina di sorgenti, alcune delle quali carbonatiche, altre minerali fredde, altre ancora solforato alcaline che creano rigagnoli e laghetti, immersi in un bosco rado di conifere. Quest’ambiente destò sin dall’antichità interesse per le proprietà terapeutiche delle sue acque, prova ne sono i numerosi ritrovamenti archeologici relativi ad un luogo di culto frequentato dal VI sec. a.C. sino al IV d.C. L’area sacra, posta lungo un’importante direttrice di transito per l’attraversamento delle Alpi, acquisì ben presto i caratteri di santuario, diventando il principale centro cultuale della zona. Inoltre assunse un ruolo centrale nella vita politica locale, testimoniato da numerose dediche pubbliche da parte della comunità. A Lagole le esplorazioni archeologiche iniziarono negli anni ’40 del Novecento a seguito di una serie di ritrovamenti fortuiti cui seguirono indagini sistematiche, ancora in corso. Tra i reperti rinvenuti e oggi esposti al Museo Archeologico Cadorino, particolarmente significative risultano le statuette di guerrieri nudi, con scudo e lancia in posizione di riposo, diffuse lungo tutto l’asse del Piave, a sottolineare l’importanza strategica di questa rotta a nord est. Altri oggetti significativi sono le lamine in bronzo “a pelle di bue”, attestate lungo un percorso, che dalle coste della laguna veneta giunge a Gurina in Austria, dove era presente un santuario- emporio, legato soprattutto al commercio di metalli. Questo testimonia che, all’interno delle rotte ad ampio raggio, Lagole era una tappa obbligata che svolse anche funzioni commerciali e probabilmente era punto di riferimento per altre attività, non meno importanti per questa terra, come l’allevamento e la pastorizia. In questo contesto i romani rispettarono ed assimilarono le pratiche di culto precedenti: il nome della divinità titolare fu gradualmente sostituito con quello di Apollo, che ne ricopriva le stesse funzioni, inoltre vennero mantenuti gli oggetti più rappresentativi del rito. La vita del santuario cessò tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C., probabilmente come conseguenza dell’Editto di Tessalonica. Non sappiamo se fu distrutto o semplicemente abbandonato. Lagole è una realtà di grande significato religioso, artistico, culturale, una realtà autonoma, di forte irradiamento sia verso nord che verso sud. Realtà certo ancora da indagare, soprattutto da comprendere, per inserirla in pieno nella storia delle Alpi.