LA COMPAGNIA DELL’ARIETE, DOMENICA 13 MARZO, ORE 16.00

Prosegue la rassegna letteraria Narrare l’Antico, con lo scrittore Gabriele Branca, che presenta “Il ciclo di Ercole Adorno”, domenica 13 marzo, alle ore 16.00.

 

Il Ciclo di Ercole Adorno: La Compagnia dell’Ariete, L’Ombra della Tempesta, La Testa dell’Hydra, di Gabriele Branca

PRESENTAZIONE dell’Autore:

Questo è un ciclo fantasy strano. In realtà sarebbe dovuto essere un romanzo storico. Qui non ci sono cavalieri che cercano tesori nascosti, principesse che rivendicano il trono perduto, maghi che lottano per il potere personale, elfi che combattono contro un signore oscuro. Qui si parla di una compagnia di ventura al servizio di un grande impero. Ci sono creature magiche, certo, ma niente draghi. Quelli li lasciamo a George R.R. Martin, che è infinitamente più bravo di me. Ci sono uomini ed eroi capaci di influenzare la vita altrui, ma nessuna figura messianica. Questa la lasciamo al mai abbastanza compianto Robert Jordan.

Questa è una storia di uomini come altri, che cercano il proprio spazio in un mondo affollato, chi per riempire la pancia, chi per fare soldi, chi per salire di rango sociale. Nessuno di loro è perfetto, anche se alcuni si sforzano di esserlo. Nessuno è più furbo di Ulisse, ne è più bravo con la spada di D’Artagnan, ne è più abile con la magia di Raistlin, nemmeno più abile come condottiero di Griffith, anche se cercano di dare il meglio di sé nella vita di ogni giorno.

Qui non troverai i canoni classici del fantasy. Questo è un romanzo dedicato a chi ama leggere resoconti militari, storie di battaglie, di chi si compra saggi storici in ogni libreria in cui mette piede, che colleziona minuziosamente qualsiasi uscita della Osprey Publishing. Un romanzo che (spero) piacerà a chi ha amato la Legione di Videssos di Turtledove. A chi, dopo essersi bevuto tutte le cronache militari antiche, medievali, rinascimentali e moderne, necessita di trovare un’altra storia da leggere, perché quelle reali già le conosce.

Ecco perché il romanzo è diventato un fantasy: per non dover sottostare ai rigori della Storia, già scritta, nota e… vincolante. E’ un fantasy quindi, ma in tale parola devi vederci solo l’ambientazione, che non è la realtà. E’ come un’equazione non risolvibile in campo reale, e devi ricorrere alla parte immaginaria di essa, ed entrare nel campo complesso. Così è per questo libro. Volevo scrivere una storia medievale, ma i paletti erano troppi, e sono dovuto sconfinare nel “campo fantasy”. Forse lo si potrebbe definire storico-fantasy. O, poiché i protagonisti sono genovesi, un pesto-fantasy, come ha suggerito un mio amico. Come gli spaghetti-western, sperando però di non fare un torto al grandissimo Sergio Leone e gli altri registi e attori se ne parafraso il genere.”

 

La Compagnia dell’Ariete

Esiliati dalla madrepatria, una Genova di fantasia, a seguito di un colpo di stato dell’aristocrazia terriera contro la rampante classe mercantile, un gruppo di seimila soldati fra balestrieri, picchieri e rematori (malevoglie) sotto la guida del console Ercole Adorno si ritrova a cercare un modo per sopravvivere ed evitare la condanna in contumacia. Sbarcati a Dyrrachium, città epirota del Sacro Impero, mettono le loro spade al servizio del basileus Manuele Secondo, imperatore di Bisanzio, trasformandosi in compagnia di ventura. Ercole Adorno, esponente di una ricca famiglia di mercanti, si ritrova così per la prima volta a fare il condottiero, compito che lo trova impreparato ma che affronta con tutti gli ardori giovanili e con l’aiuto del valido gruppo di ufficiali di carriera e dal praeventor (mago) della compagnia, l’aristocratico Vittore Dolceacqua, che lo accompagnano. Su suggerimento dello strategòs del thema, la compagnia di ventura prende il nome di Compagnia dell’Ariete, e ha il compito di proteggere la città di Dyrrachium dal giovane e aggressivo regno normanno.

A Dyrrachium la compagnia inizia così l’addestramento, mentre il console, ora tagmatarcha, Ercole Adorno intreccia una relazione con una nobildonna marcomanna del luogo, Dora Laskarika, sposata con un patrikios epirota che trama contro il Sacro Impero per far sollevare il thema.

Nel contempo le sorelle di Ercole, Lucrezia e Laura, scampate agli arresti, complottano per riportare in auge la famiglia Adorno. Laura decide pertanto di raggiungere il fratello nel Sacro Impero per ripristinare le fortune mercantili di famiglia, mentre Lucrezia rimane a Massilia, per gestire un fondaco che faccia da sbocco per le rotte commerciali con il Levante.

Dopo l’estate trascorsa a Dyrrachium, alla compagnia dell’Ariete viene ordinato di raggiungere Thessalonika, per ricongiungersi all’Armata d’Occidente del Sacro Impero, destinata a respingere un’invasione di nomadi scyiti in Mesia. Informato però dello sbarco di un esercito normanno in Epiro, Ercole Adorno torna a marce forzate verso Dyrrachium, sconfiggendo con stratagemmi gli invasori e ricavandone un discreto bottino. Deve quindi ripartire per Thessalonika, dopo aver dato l’addio a Dora, il cui marito è invece arrestato e verrà in seguito condannato a morte per cospirazione contro il Sacro Impero.

Laura Adorno nel contempo raggiunge Dyrrachium, incontra Dora Laskarika e insieme via mare decidono di raggiungere Thessalonika, non prima di aver costituito una società mercantile come socie.

 

L’Ombra della Tempesta

A Thessalonika Ercole Adorno conosce Andronico Comneno, comandante dell’Armata d’Occidente e fratello del basileus, e sua moglie la variaga Eirwen. La coppia della famiglia imperiale trama segretamente per spodestare l’imperatore Manuele dal trono, e vorrebbe usare sia Ercole che Dora come pedine matrimoniali. Per sfuggire a tali trame, i due decidono, dopo essersi rincontrati, di sposarsi rapidamente, inimicandosi sia il Comneno che la moglie, nonché alcuni patrikioi locali che vedono nei nuovi venuti una minaccia per la nobiltà bizantina.

Irritato dalla passività dell’Armata d’Occidente, il basileus Manuele appare a Thessalonika rimbrottando il fratello e ingiungendo di iniziare le operazioni militari in pieno inverno, spiegando in un consiglio di guerra che i nomadi Sciti sono solo l’avanguardia di una tempesta che sta arrivando dall’Est, sotto forma di popoli della steppa guidati da un condottiero uiguro.

Nel mentre, Ercole Adorno viene sfidato da rivali a combattere nell’anfiteatro di Thessalonika, contro i mannari, durante i giochi invernali. Il condottiero esce vincitore dalla trappola tesagli grazie anche all’appoggio degli amici, ma perde Dora Laskarika, allontanata con la scusa di far parte di un’ambasceria verso il regno marcomanno, sua patria d’origine: la nobildonna è legata alla famiglia reale, e la sua presenza rafforza la delegazione imperiale.

Da Massilia, Lucrezia Adorno con altri esuli tenta un colpo di mano a Genova via mare per liberare i parenti e gli altri prigionieri politici, ma l’esito è disastroso e viene catturata dalle forze fedeli al nuovo Primo Gonfaloniere cittadino, Prospero Fieschi.

Laura Adorno a Thessalonika si lega sentimentalmente con un condottiero avversario del fratello al fine di spiarlo, mentre indirizza Ercole verso degli schiavisti con i quali trattare affari e ottenere i soldi necessari a mantenere la compagnia di ventura. Finalmente la Compagnia dell’Ariete parte insieme alle altre unità militari verso il fronte della Mesia.

 

La Testa dell’Hydra

Giunto a Scupie con una parte dell’Armata d’Occidente, che ora marcia divisa, Ercole apprende dal comandante dell’Ala che la moglie è stata arrestata a Sardica con l’accusa di tradimento contro il Sacro Impero. Messo insieme un gruppo di soccorso, il condottiero genovese con uno stratagemma salva la moglie dalla strategòs del thema, per poi ricongiungersi al resto delle truppe bloccate ai piedi di un passo di montagna.

Proprio un’azione di Ercole e alcuni uomini scelti permetterà all’Ala d’Armata, ora sotto la guida di un esule nibelungo, di superare lo sbarramento nemico sul valico e accedere finalmente nel devastato thema di Mesia, per porre quindi l’assedio la città di Idimum, in mano a disertori selgjuk del Sacro Impero. Anche in questa occasione Ercole avrà incidentalmente un ruolo di primo piano, ottenendo fra l’altro come bottino i prigionieri di guerra, da vendere ai mercanti di schiavi di Thessalonika.

Ripartita da Idimum, e lasciate indietro le donne nella città fortificata, l’Ala d’Armata cade in un’imboscata, dove la Compagnia dell’Ariete subisce perdite importanti, fra cui il mago Dolceacqua gravemente ferito da una manticora. Rimandati indietro gli infermi, si giunge a Sirmium, capitale della provincia invasa: qui avvengono alcuni scontri che preludono la battaglia finale, nella quale Ercole Adorno con i suoi compagni sconfiggono il generale nemico, proveniente dall’Estremo Oriente e difeso dalla manticora, tagliando una testa dell’hydra metafora dell’invasione dalle steppe su più direttrici.

Lucrezia Adorno, prigioniera a Genova, riceve la grazia, dovendo però in cambio fornire appoggio economico e politico nel Sacro Impero. Laura a Thessalonika, dopo alcune vicissitudini, ruba gli appoggi politici (klientoi) al suo fidanzato per ottenere in cambio dagli schiavisti un’arma magica destinata alla guarigione di Dolceacqua e quindi si reca ad Idimum, dove guarisce il praeventor.

Vinta la battaglia e riconquistata la Mesia, la Compagnia dell’Ariete viene rinviata ad Idimum come tappa intermedia verso Bisanzio. Ercole apprende che Dora Laskarika, a seguito di un colpo di stato in Marcomannia, è diventata la potenziale erede al trono e che è quindi intenzionata a lasciarlo, nonostante sia incinta del loro primo figlio. Al tempo stesso gli ufficiali della compagnia di ventura tramano per ottenere la grazia da Genova abbandonando Ercole Adorno, colpevole ai loro occhi dell’esilio patito.

 

Gabriele A.V. Branca è nato il 25 marzo 1980 a Vigevano, città dove lavora e tuttora risiede con la moglie e i figli.

Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato in ingegneria elettrica all’università di Pavia. Attualmente si occupa di appalto, anticorruzione e trasparenza, privacy e sicurezza sul lavoro.

Da sempre è appassionato di storia militare, mezzi tecnici e trasporti in generale. Legge principalmente saggistica e libri tecnici, vantando una biblioteca di testi, buona parte in lingua straniera, di oltre ottocento volumi. Ha inoltre una grande passione per la storia dell’architettura e per la musica classica.