FASCINO DA ORIENTE, le conferenze di archeologia 2022

Il Museo Archeologico Lomellino di Gambolò propone una serie di interessantissime conferenze collegate da un unico filo rosso: l’Oriente. Dal più vicino Egitto alla Mesopotamia, il ciclo di conferenze Fascino da Oriente ci condurrà alla scoperta di temi estremamente affascinanti. Tratteremo l’apertura della tomba del faraone più celebre, Tutankhamon, avvenuta proprio cent’anni fa, alle ricerche archeologiche fra Anatolia e Mesopotamia del dipartimento di Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente Antico, per arrivare all’archeologia dell’Esodo con protagonista Mosè …

 

Sabato 24 settembre, ore 21.15

TUTANKHAMON ED OLTRE

1922-2022: CENTO ANNI DALL’APERTURA DELLA TOMBA PIU’ FAMOSA D’EGITTO

Dott.ssa Sabina Malgora, Direttore di “Mummy Project”

Il 4 novembre 1922, il sole sorgeva in Egitto inondando di luce la valle del Nilo come ogni giorno dalla notte dei tempi. Ma da quel giorno avrebbe cambiato la storia. Un gradino sarebbe comparso dalle sabbie millenarie davanti agli occhi di un operaio della missione archeologica diretta da Howard Carter e sostenuta George Hervert Carnarvon, dopo anni di disperate ricerche. Il 27 novembre Carter si sarebbe trovato davanti alla porta sigillata della tomba di un re il cui nome era stato dimenticato, ma che l’umanità intera avrebbe ricordato per sempre.

La conferenza racconta la scoperta della tomba, il tesoro (oltre 6000 reperti, oltre ai sarcofagi e alla mummia) il mito del giovane faraone e la presunta maledizione. Una scoperta unica che ha influenzato la vita ed i costumi di tutto il mondo, dando il via ad una seconda Egittomania, dopo quella scaturita a seguito della campagna di Napoleone in Egitto. La Tutankhamonmania non è mai finita: basta il suo nome o una delle immagini più famose, come la maschera funeraria, in oro per far scaturire quel fascino e quella magia che solo l’antico Egitto sa creare.

 

Sabato 1 ottobre, ore 21.15

L’ORIENTE NON È STATO MAI COSÌ VICINO!

DCIM101MEDIADJI_0493.JPG

SCAVI E ATTIVITÀ DELL’UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO NELLA TERRA TRA I DUE FIUMI

 Prof.ssa Agnese Vacca, Università degli Studi di Milano, Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente Antico

L’Università degli Studi di Milano conduce dal 2018 scavi archeologici e attività di ricerca nel Vicino Oriente, indagando l’occupazione plurimillenaria dei siti di Kültepe/Kanesh, in Turchia, e di Tell Helawa-Aliawa in Mesopotamia settentrionale (regione del Kurdistan iracheno). Calandoci nelle vesti dell’archeologo, sfoglieremo gli strati archeologici di questi tell vicino-orientali, ricostruendone la storia attraverso le più moderne tecniche di indagine. Ci soffermeremo sulla nascita delle prime città della storia e delle più antiche forme di amministrazione centralizzata nel nord della Mesopotamia nel IV millennio a.C.; esploreremo la formazione dei “primi stati ed imperi” in Anatolia e Mesopotamia nel III-II millennio a.C.; seguiremo, infine, le tappe dei mercanti assiri dall’Alto Tigri fin nel cuore della Cappadocia attraverso le sensazionali scoperte di Kültepe/Kanesh i cui scavi hanno restituito decine di migliaia di tavolette cuneiformi, testimonianza dei fiorenti scambi tra Assiria e Anatolia.

 

Sabato 15 ottobre, ore 21.15

SULLE TRACCE DI MOSÈ: L’ESODO TRA IL MITO E LA RICERCA ARCHEOLOGICA

Dott. Generoso Urciuoli, esperto di arte e cultura del Vicino e Medio Oriente, curatore del Museo Schneiberg di Torino

Un intero libro dedicato nelle Sacre Scritture, un’unica menzione egizia del popolo di Israele su di una stele del 1210 a.C. Sono veramente questi gli unici elementi che abbiamo?  ma chi erano allora gli Apiru, presenti nei testi egizi?  Si parla di un popolo o di tribù? Se avvenne un ‘esodo’, quando avvenne? Esistevano vie nel deserto che potevano essere un eventuale passaggio? A queste domande si cercherà di dare una risposta con una ricostruzione, basata su elementi che possano attestare una presenza ‘semitica’ in terra d’Egitto, supportata da dati archeologici, fonti letterarie, attestazioni epigrafiche. Esodo: avvenimento mitico o fatto storico?

 

GENEROSO URCIUOLI

Dopo aver svolto l’attività di archeologo da cantiere per una decina di anni (2008-2018), ha lavorato al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino occupandosi sia del settore mostre eventi sia della gestione della Galleria di Arte Islamica. Ha collaborato alla progettazione e realizzazione del Museo Schneiberg, un nuovo museo che a Torino da settembre 2020 ospita la preziosa collezione di tappeti di seta e di metallo creata per la corte imperiale della dinastia Qing (1644/1911). Attualmente è il curatore del Museo Schneiberg. Ideatore del progetto interdisciplinare Archeoricette è tra i fondatori del Centro Studi Petrie.

Sul tema alimentazione nell’antichità ha scritto i seguenti libri: “Archeoricette” 2013 Ananke edizioni, “Indovina chi venne a cena?” 2014 Ed. Sottosopra, “Piramidi e Pentole. Un approccio gastronomico alla grammatica egizia”, 2014 Ed. Ananke, “Gerusalemme: l’Ultima Cena” 2015 Ed. Ananke, “Introduzione alla cucina storica islamica” 2016 Kemet ed.. Nel febbraio 2017 viene insignito del premio speciale all’interno del concorso letterario internazionale Raniero Filo della Torre per l’attività di divulgazione sul cibo nell’antichità. Nel dicembre 2017 viene insignito del Premio Cronache del Mistero 2017 per la sua ricerca sul cibo dei Templari. E’ autore e speaker di programmi radiofonici storico-archeologici.